LABORATORIO FILOSOFICO DEDICATO A RAGAZZI E ADULTI DAI 16 ANNI
COSA C’è DI REALE NEL MONDO VIRTUALE?
Cinque incontri, cinque variazioni sul tema, con cadenza settimanale a partire dal 31 maggio 2022, dalle 18:30 alle 20:00 c.a., presso kairoSpace, in Piazza Giorgione 23/c, a Castelfranco Veneto TV.
Cosa c’è di reale nel mondo virtuale? Il processo di digitalizzazione è in accelerazione continua, molti di noi vivono questa spinta con entusiasmo, altri come una inevitabile necessità.
Nel mezzo di queste posizioni agli antipodi c’è una zona grigia per la quale sarebbe opportuno aprire lo spazio per un dibattito pubblico concreto e interrogarsi su “Cosa c’è di reale nel mondo virtuale?
Pensare il cambiamento
Fenomeni repentini che modificano lo stile di vita vanno indagati in maniera critica per far emergere con chiarezza, responsabilità e competenza, tutti i pro e i contro della trasformazione in atto.
L’esercizio filosofico aiuta a individuare nuovi paradigmi attraverso i quali riordinare la complessità del progresso e le sue ricadute sulla nostra esistenza.
Se sei interessato al tema proposto, e vuoi provare a rispondere alla domanda: “Cosa c’è di reale nel mondo virtuale?” raggiungici nell’Agorà di Kairos e mettiti in gioco con le tue idee.
Scopri quali opinioni e credenze le supportano, apriti al confronto dialogico, ascolta il punto di vista degli altri e acquisisci una nuova consapevolezza.
Il progresso è una forza inarrestabile, la direzione che prende e gli ambiti che interessa dipendono anche da noi.
Acquisire il mind-set necessario per comprendere il cambiamento trasformando le criticità in risorse è una nostra responsabilità.
DESCRIZIONE WORKSHOP:
La potenzialità del mondo virtuale, apparsa all’orizzonte come strumento incisivo sulle coordinate spazio temporali, è stata subito salutata con entusiasmo dagli apparati del business.
l’idea di fondo che l’ha alimentata e promossa è stata quella di ridurre le distanze e risparmiare tempo: vantaggi economici che non hanno bisogno di spiegazione.
Contemporaneamente è emersa l’enorme portata dello strumento, sia come non-luogo di comunicazione sia come nuovo orizzonte socio/relazionale.
Una rivoluzione che ha contaminato ogni tipo di azione umana e di riflesso anche lo stesso agente.
Forse ci troviamo davanti alla necessità di definire le linee guida di una nuova antropologia della quale ancora non abbiamo in vista valori, desideri e finalità.
Navigare in Internet non è esattamente come viaggiare con il pensiero, e questa dovrebbe essere una questione importante da affrontare, un motivo di confronto e dialogo per uscire dalla nebbia in cui non si distingue tra apparenza e sostanza.
Per fare un esempio: chiedere un’informazione ad Alexa è sicuramente molto smart, più comodo ed immediato che recarsi in una Biblioteca, selezionare dei libri di testo, o delle riviste specializzate, e fare una ricerca.
Ma la prima operazione non comporta nessun lavoro mnemonico, nessuno sforzo cognitivo, non chiama in causa il ragionamento, non apre al dubbio, non favorisce il pensiero critico, non allena la mente a porsi delle domande ecc.
Quello cui non siamo sollecitati di pensare è che la risposta preconfezionata di Alexa, o di Google se preferite, quasi sicuramente corretta, discende esattamente dal lavoro di un ricercatore che si è preso il tempo e la fatica di superare tutti quei passaggi che ho elencato qui sopra.
Non stiamo demonizzando il mezzo, interrogarsi su “Cosa c’è di reale nel mondo virtuale?” e provare a condividere una risposta, non comporta necessariamente una chiusura o una presa di distanza ma apre quantomeno al dubbio.
Ciò che ci sembra importante, è provare a riflettere, e fare chiarezza su:
quali siano le implicazioni legate alla percezione di vivere in una realtà aumentata o parallela, dove reale e virtuale alimentandosi a vicenda si confondono.
Questa atmosfera di superficialità che i social media alimentano e cavalcano, in modalità a volte eccessiva e irresponsabile, ha prodotto una serie di effetti collaterali che non andrebbero affatto sottovalutati per le pericolose ricadute etiche e psichiche, già osservate e segnalate da professionisti di vario ordine e grado tra cui psicologi, sociologi, educatori, insegnanti ecc.
La realtà virtuale in effetti, non è sempre stata un prodotto tecnologico.
Da che il genere umano si è sorpreso a pensare, il mondo virtuale si è aperto alla sua immaginazione, alla sua creatività, alla sua fantasia.
La nostra mente è il modello, ciò di cui la realtà virtuale tecnologicamente riprodotta è semplice imitazione ma come spesso accade, ci si scorda delle origini del processo e si finisce per confondere la copia con l’originale.
E’ pur vero che l’utilizzo della tecnologia ha contaminato ogni ambito e si è fatto sempre più pressante nella richiesta di interazione-incorporazione con la nostra mente, al punto di essere percepita come un qualcosa di irreversibile, dotato di vita propria e indipendente.
L’idea di essere incorporati in questa realtà virtuale:
chiamata anche immersiva o parallela, confezionata appositamente per creare l’illusione di aver superato ogni fragilità o limite, esattamente ciò per cui siamo unici ed originali nel mondo concreto, deteriora le nostre relazioni, o quantomeno la nostra predisposizione e capacità relazionale.
Fragilità e limiti sono parte integrante della specifica identità di ciascuno, ciò che ci rende unici, originali, insostituibili.
È sulla base di queste caratteristiche che le persone ci riconoscono, entrano in contatto con noi in un certo modo, ci accolgono o ci respingono.
Sono i nostri limiti ciò per cui ci attiviamo in uno sforzo continuo e trasformativo, non tanto per assomigliare ad uno standard ma per migliorare noi stessi, esplorare le nostre possibilità, raggiungere nuovi orizzonti.
Questo è il compito di ogni persona, mettersi in cammino, fare ricerca, scoprire dove può arrivare.
L’esperienza del mondo virtuale può sicuramente essere una palestra di prova, uno spazio dove allenarci, un supporto della ricerca di noi stessi e della nostra storia di crescita personale, consapevoli però che in cabina di regia ci dobbiamo essere noi, con i nostri valori, desideri e sogni.
OBIETTIVI
- Sollecitare e potenziare le capacità cognitive e meta-cognitive;
- Acquisire strumenti critici e logico-argomentativi;
- Esercitarsi a pensare altrimenti (pensiero divergente);
- Potenziare creatività e immaginazione;
- Imparare a misurare la (in)fondatezza di opinioni, credenze, principi e valori;
- Favorire l’emergere di domande problematizzante.
- Sperimentare l’empatia radicale
DESTINATARI
Tutti gli interessati a partire dai 16 anni
A seconda delle differenti fasce d’età, i partecipanti potranno essere eventualmente divisi in diversi gruppi.
L’attività può essere svolta sia in relazione ad un piccolo gruppo, che ad un gruppo allargato fino ad un massimo di 20 partecipanti.
ATTIVITA’:
- Dialogo Socratico
- Philosophy 4 Community
- Consulenza filosofica
- Coaching
STRUMENTI:
Audio/video
DOVE:
Presso KairoSpace – Piazza Giorgione, 23/c – Castelfranco Veneto TV
QUANDO:
Dalle 18:30 alle 20:00, ogni martedì per cinque incontri a partire dal 31 maggio 2022.
A seconda della richiesta e delle diverse fasce d’età, si potrà individuare un ulteriore giorno di partenza del laboratorio per un secondo gruppo.
COSTI:
La quota di partecipazione complessiva al laboratorio per i cinque incontri è di 90,00 euro.
L’attivazione del laboratorio verrà confermata al raggiungimento del numero minino di 8 partecipanti.
Possibilità di partecipare ad un singolo appuntamento.
Partecipa all’evento, clicca qui
INFORMAZIONI:
Scrivi a info@kairoscoach.it
oppure telefona direttamente al numero 329 6984795 – Dott.ssa Annarosa Antonello