Vivere le emozioni e i sentimenti non è mai un compito facile.
E diventa ancora più difficile quando ci troviamo bombardati ogni giorno, incessantemente, da una grande quantità di stimoli.
È ciò che è accaduto in questi mesi di sospensione delle attività a causa della epidemia di Covid-19.
Durante il lockdown siamo stati chiamati a fronteggiare ogni giorno una serie di stimoli che ci hanno messo a dura prova.
Le emozioni scatenate da questa esperienza sono state per la maggior parte negative.
Emozioni e Sentimenti
Le emozioni sono, senza dubbio, una componente ineludibile della nostra vita psichica e psicologica, ma non vanno confuse con i sentimenti.
Da un punto di vista psicologico e neuro-cognitivo, infatti, le emozioni sono reazioni neurofisiologiche scatenate da uno stimolo esterno o interno (solitamente eventi).
I sentimenti, invece, corrispondono ad un’auto-percezione di emozioni specifiche, un’espressione soggettiva delle emozioni, un comportamento appreso[1].
Per chiarire ulteriormente questa differenza, potremmo dire che le emozioni sono fisiche e istintive, mentre i sentimenti sono mentali e riflessivi[2].
Un’emozione si sviluppa nel breve termine ed è solitamente molto potente, mentre un sentimento si sviluppa nel medio/lungo termine e può avere un’intensità variabile.
In questa prospettiva, l’emozione precede il sentimento e ne costituisce la base di partenza: il sentimento si origina come reazione soggettiva ad una emozione temporanea.
Il sentimento duraturo va poi a modellarsi in base al temperamento e all’esperienza personale.
Due persone che provano la stessa emozione possono interpretarla in modo differente.
L’emozione della Paura
Questa distinzione ci aiuta a chiarire ora che cosa l’epidemia di Covid-19 abbia suscitato in noi.
Posti di fronte a questa perturbazione radicale della nostra vita, abbiamo provato prima di tutto paura.
La paura è un’emozione estremamente potente che viene scatenata da un pericolo o da una minaccia imminenti, o che si credono tali.
Posti di fronte a qualcosa di nuovo e inaspettato, e soprattutto incontrollabile, siamo gettati in questo stato emotivo che ci immobilizza e ci fa sentire impotenti.
L’improvviso e inesorabile diffondersi del virus ha generato, nella popolazione, uno stato generalizzato di paura.
Una condizione amplificata e aggravata dalle notizie mediatiche che riportavano puntualmente il bollettino sanitario con il numero di nuovi casi e di nuovi decessi.
Il Sentimento dell’Angoscia
Quando uno stato emotivo di paura trova difficoltà nella risoluzione e si protrae nel tempo, il rischio è quello di cadere in una condizione di profonda oppressione definita angoscia.
Per angoscia si intende una stratificazione di fenomeni psichici[3] che va ad esasperare la percezione di ogni ulteriore emozione.
L’angoscia pervade ogni momento della vita del soggetto, che si trova come gettato in un tunnel buio in cui l’uscita si allontana sempre più ad ogni passo.
È un sentimento straziante che il soggetto vorrebbe far cessare ma poiché gli sfugge l’origine si trova impossibilitato ad intervenire sul problema.
Come combattere l’angoscia?
Per contrastare questo estremo disagio è bene innanzitutto indagarne le cause.
Capire cosa ha permesso la sua sedimentazione, fino a concedergli di trasformarsi in un intruso stabile e duraturo nella nostra mente, pur non avendolo vissuta fino in fondo.
Il primo passo è dunque interrogarsi su cosa ci fa paura, perché e come possiamo intervenire per far sì che ciò ci appaia sotto un’altra luce e meno opprimente.
Come combattere l’angoscia? Affrontandola, vivendola, immergendosi in essa, di modo da capirne i punti deboli.
La paura infatti ha sempre un punto debole, spesso nascosto, che possiamo individuare e affrontare con la giusta consapevolezza e la giusta pazienza.
Per far sì che non si tramuti in sentimento e che rimanga invece passeggera, l’emozione negativa va affrontata e vissuta in modo attivo e consapevole.
Sovente si cerca invece di ignorarla e di fare come se non ci fosse, permettendo a quell’emozione di radicarsi dentro di noi.
Penso che questa sia una via percorribile per alleviare quei sentimenti negativi che in questo momento possono affliggere la nostra mente:
- analizzarli e capire quale emozione li ha originati;
- accettare l’emozione originaria;
- capirne i punti deboli e neutralizzarla.
Il processo non è affatto semplice e può richiedere molto tempo per essere portato a termine.
Vivere le emozioni e i sentimenti che ci percorrono è la strategia giusta per relazionarsi in modo attivo con questi fenomeni e non rimanerne invischiati.
Il Passo Decisivo
Il passo decisivo del processo consiste proprio nel mettere in questione il sentimento negativo, cioè analizzarlo con lucidità, riflettere su di esso e su sé stessi.
Una volta che il dialogo con i propri sentimenti è cominciato, è difficile rinunciarvi, trascurarsi e mettersi da parte, mentre diviene molto più facile darsi attenzioni, cura e amore.
Il dialogo interiore può così diventare uno strumento potentissimo di crescita e fioritura personale, perché ci permette di:
- confrontarci con paure e debolezze;
- stabilire obiettivi e interventi migliorativi;
- metterci in discussione;
- acquisire la consapevolezza necessaria a trovare il sentiero di vita più adatto a noi.
Autore: Mattia Spighi
[1] La differenza è evidente soprattutto a livello evolutivo: le emozioni sono infatti state programmate nei nostri geni dall’evoluzione, mentre i sentimenti hanno una base innanzitutto culturale.
[2] Sul tema dell’apprendimento dei sentimenti, si veda https://www.youtube.com/watch?v=8r0t4dA2QzM. Per approfondire la relazione tra emozioni e sentimenti si veda invece https://www.youtube.com/watch?v=F5zZsJiOJbw.
[3] Tra cui: tristezza, sensazione di vuoto, fragilità, solitudine, sfiducia, impotenza, insicurezza, depressione, scoraggiamento, senso di abbandono, agitazione, abbattimento.